Cedo tre cuccioli maschi
Segugio italiano
uno nero fuocato e due fulvi.
I cuccioli sono iscritti, sverminati e dotati di microchip.
Se interessati contattare 348.4756957 ore serali.
Tecniche di pittura
di STEFANO PALMA
per informazioni 340.8300859
Beretta SO 4 Monaco
Calibro 12 Canne da 74 strozzature 1 e 2
Tutto originale
Sergio Bianchetti
338.8551935
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Illustrare il Beretta SO 4 può apparire pleonastico, ma a ben vedere sono trascorsi oramai più di quarant’anni dai suoi primi eclatanti successi e ai più giovani può servire riosservare come si faceva, non si fabbricava, questa eccellenza armiera. Per sommi capi diremo che nella bascula a U profonda e quindi di forma particolarmente adeguata a sopportare sforzi, le tenute a semiperni e orecchioni sono posizionate in modo tale da elidere buona parte delle forze che, allo sparo, tendono ad aprire il fucile: gli orecchioni ricavati nel monobloc all’altezza della mezzeria della canna inferiore azzerano il braccio di leva sullo sparo di questa canna mentre le spallature di contrasto ricavate sui fianchi del monobloc e nel bordo superiore della bascula sono in asse con la seconda canna contrastando appieno la spinta in avanti. Dalla culatta delle canne sporgono le due mensole, con sede entro la faccia di bascula, su cui si pone il tassello mobile inserito nel seno sinistro e mosso dalla chiave: le superfici a leggera inclinazione recuperano automaticamente l’eventuale gioco.
La velocità di percussione e la sua energia al momento topico rappresentano un imperativo per tutti i tiratori e le molle a lamina fanno premio su quelle a spirale con la contiguità di una fine e precisa regolazione degli scatti. Gli acciarini a doppia stanghetta di sicurezza montati su piastre si pongono, all’epoca, quale soluzione ottimale comprensiva di quella parte non trascurabile rappresentata dalla raffinatezza estetica. La Beretta applica in questo fucile un suo brevetto peculiare e alcuni modelli sono dotati del sistema di smontaggio manuale: per chi vuole scongiurare il ritiro da una competizione per la remota rottura di una molla può dotarsi di un secondo paio di acciarini sostituibili sul campo e senza attrezzi in meno di un minuto. Le canne sono sempre state un motivo di vanto per tutti i fucili Beretta ed è facile immaginare quanto lo possano essere quelle specifiche per i fucili da pedana, al vertice della tecnologia per l’acciaio impiegato, qui il Böhler Antinit, per il processo di foratura e per l’andamento delle sezioni, delle pendenze dei coni di raccordo e quelle delle strozzature. Da quanto si orecchiava dagli addetti ai lavori sui campi di tiro si è potuto raccogliere il concetto, estremamente sintetizzato, che lo stupendo SO 4 è un fucile capace di prestazioni assolutamente di vertice, ma con un caratterino da assecondare puntualmente, pena cocenti delusioni, quelle evidenziate dal perfido campanello del direttore di gara. Si imputa al sovrapposto una certa facilità a far troppa strada nei traversoni, diciamo così per esemplificare l’idea, e quindi il dominio da parte del tiratore dev’essere sempre puntuale e millimetrico: il DT 11 che ha preso il suo posto ai vertici ha portato come variazione importante l’aumento della sezione maestra di bascula accentrando una maggior massa fra le mani del tiratore.